L’operatore sociosanitario: chi è, quanto guadagna, come diventarne uno

L’operatore sociosanitario: chi è, quanto guadagna, come diventarne uno

La figura professionale dell’operatore sociosanitario si occupa di diverse mansioni relative alla cura della persona, in particolare di soddisfare i bisogni primari dei suoi assistiti. Tra le caratteristiche richieste per entrare in questo mondo sono necessarie un grande senso di empatia e sensibilità, oltre che una formazione adeguata. La professione dell’OSS si fa carico di molti aspetti della vita di persone spesso totalmente dipendenti, per cui è importante essere a conoscenza di vari metodi e approcci per stabilire un rapporto con il paziente.

Come diventare operatore sociosanitario

I corsi di formazione offerti per poter ottenere la qualifica sono molteplici. Il corso di BSA per diventare OSS a Roma, riconosciuto dalla Regione Lazio, rilascia, superato l’esame finale, l’attestato di Operatore Sociosanitario. È composto da una parte teorica e una pratica, svolta sotto forma di tirocinio curricolare. Quest’ultima opportunità è indispensabile per potersi immettere nel mondo del lavoro in questo ambito e permette di sviluppare figure professionali di alto livello e in linea con quanto richiesto. L’accesso all’esame finale è subordinato a determinati requisiti, così come specificato alla scheda del corso reperibile sul sito. Le prove sono diverse e di differente stampo, e comprendono uno scritto, un momento pratico e un colloquio con una commissione.

Compiti dell’operatore sociosanitario

Se si è in procinto di cominciare un corso di formazione per diventare OSS o se è una professione in grado di attirare la propria curiosità, è bene essere a conoscenza di alcuni compiti che si potrebbe essere chiamati a svolgere, e per cui l’operatore sociosanitario è competente. Oltre alla sfera dei bisogni primari dell’assistito, una figura di questo tipo si occupa anche dell’aspetto dell’abilitazione motoria e sociale. In molti casi è affiancato da figure mediche e infermieristiche, in collaborazione delle quali tiene sotto controllo i parametri vitali ed effettua piccole medicazioni, e può dare contributo per eventuali diagnosi o terapie. In generale, un operatore sociosanitario può avere una buona influenza sul paziente, aiutandolo a mantenere stabile il proprio benessere psicologico. La socializzazione è infatti importante, soprattutto se si tratta di anziani o persone isolate a causa di una totale dipendenza da questo tipo di figura. L’OSS può essere di stimolo e lui stesso divenire un compagno e un confidente, andando ad instaurare un rapporto di fiducia reciproca e un ambiente familiare con il paziente.
L’operatore sociosanitario si occupa anche della sanificazione e della disinfezione dello spazio, compresi strumenti e attrezzature se presenti o necessari. È abilitato al trasporto di materiale biologico e referti, secondo quanto previsto dai protocolli. Insomma, è un professionista a tutto tondo con a cuore il benessere dell’altro, spronandolo all’autonomia (per quanto possibile) e all’autodeterminazione. È indispensabile per migliorarne l’autostima e diventa una figura su cui poter contare sempre.

Quanto guadagna un operatore sociosanitario

Spesso, molti appassionati, si chiedono se, a livello di stipendio, valga la pena diventare operatore sociosanitario. Sulla base di alcune stime, è possibile ricondurre lo stipendio medio dell’OSS a circa 1700€. Tendenzialmente, il guadagno aumenta con l’esperienza: si parte solitamente da un’entrata mensile più bassa, che si aggira intorno ai 1600€. Con il tempo, però, è possibile migliorare la propria condizione fino ad arrivare a uno stipendio più sostanzioso. Naturalmente questa stima è relativa, ci sono molti elementi da tenere nel conto. In generale, il luogo di lavoro prescelto può fare la differenza. Nel complesso è possibile affermare che un operatore sociosanitario ha tutte le caratteristiche in regola per poter crescere professionalmente e fare carriera.