L’ingrediente segreto per una buona cucina

L’ingrediente segreto per una buona cucina

Proprio come lo strumento per il musicista, un set di padelle e pentole è fondamentale per lo chef.
Oggi è sempre più in crescita il numero di persone che si diletta in cucina sia per passione personale che professionalmente, e richiede strumenti di lavoro funzionali e con determinate specifiche tecniche.

Elevati standard di qualità delle risorse impiegate per realizzarle, garantiscono infatti una cottura omogenea e una conservazione ottimale dei macro nutrienti degli alimenti, ma anche un risparmio direttamente connesso alla buona durata del prodotto nel tempo soprattutto se soggetto ad un utilizzo frequente.

I set sono composti da articoli di varia capienza e forma, dotati di rispettivo coperchio all’occorrenza e di un fondo antiaderente, in modo da permettere di cucinare qualsiasi tipo di condimento o cibo senza lasciare residui difficili da rimuovere o che possano rovinare la superficie. Solitamente si tratta di una casseruola, pentole con bordo alto, padelle di diverse dimensioni
un wok (utilizzata nella cucina cinese, di forma svasata che consente di friggere o comunque cuocere anche consistenti quantità di cibo in immersione utilizzando poco olio e saltare comodamente gli alimenti realizzando anche dei flambé), un tegame e uno o due pentolini per scaldare il latte o preparare altre bevande calde (o piccole porzioni).

Materiali utilizzati e trattamenti

Come evidenziato in Leschefsblancs.it, i materiali utilizzati variano dall’argento, all’acciaio inossidabile, all’alluminio e possono essere sottoposti a specifici trattamenti per aumentarne la resistenza come ad esempio l’anodizzazione dura, ovvero un processo elettrolitico attraverso il quale si produce uno strato uniforme anticorrosivo, oppure la pressofusione che ha come principale vantaggio quello di aumentare la tolleranza alle alte temperature. I modelli di ultima generazione poi presentano un fondo antigraffio.

Tecnologia moderna

Le cucine moderne sempre più attente ad aspetti quali l’ecosostenibilità, spesso prevedono accanto o in sostituzione dei più tradizionali fornelli, i piani di cottura a induzione: solo le padelle dotate di un fondo speciale con canali thermo 3D sono compatibili con questo tipo di piastre. La tecnologia attuale inoltre è all’avanguardia sotto il punto di vista della sicurezza, garantendo la non contaminazione degli alimenti grazie a prodotti (in ceramica, titanio ecc.) in grado di non rilasciare sostanze durante il surriscaldamento dovuto alle temperature di cottura.

Anche il coperchio vuole la sua parte

Altrettanto importante è la selezione del coperchio sia per quanto riguarda la forma che per la dimensione: da questa scelta dipendono infatti la capacità di raggiungere più velocemente il grado di ebollizione (in caso di liquidi) e avere una minore dispersione degli aromi. La maggior parte viene realizzata in vetro temperato in modo da consentire di tenere d’occhio la cottura, con bordi sigillati che permettono di trattenere i succhi degli alimenti.

Accessori e pulizia

Un ruolo rilevante è giocato anche dai manici, soprattutto sotto l’aspetto della sicurezza (a tutela di una presa salda, una buona tolleranza dei pesi e materiale anti scottatura) e della praticità di utilizzo (preferibilmente con design ergonomici).

É evidente che ogni tipo di padella o pentola sarà più adatto alla cottura di certi cibi piuttosto che altri in base alle proprie caratteristiche. Proprio tenendo conto di queste ultime è opportuno procedere alla pulizia nei modi più corretti per il mantenimento della qualità del fondo (alcuni prodotti non sono lavabili in lavastoviglie ad esempio), ed è sempre bene evitare di grattare con oggetti metallici o spugnette e detersivi non adatti.

In generale tutte le padelle e pentole possono essere poste su fornello o in frigo quindi esposte sia al calore che alla refrigerazione. Ci sono piccoli accorgimenti che si possono adottare per mantenere in buono stato un set sia attraverso trattamenti di manutenzione ordinaria con prodotti naturali (calore e aceto), sia avendo cura ad esempio di non riporre gli oggetti uno dentro l’altro rischiando di graffiarli e così intaccare l’anti aderenza, o ancora evitando di sottoporli a shock termici (acqua fredda su fondo ancora bollente).