La logistica e la mobilità sostenibile secondo il MIMS

La logistica e la mobilità sostenibile secondo il MIMS

Ogni giorno noi italiani ci spostiamo per un totale di 1,96 miliardi di chilometri. Questo è uno dei tanti dati contenuti nel rapporto sulla mobilità sostenibile pubblicato dal MIMS. Il documento del Ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibile contiene dati, analisi e tecniche innovative nel settore dei trasporti in Italia. Sulla base del report sono state tracciate le linee guida per rendere il sistema dei trasporti e della logistica sostenibile, resiliente e inclusivo.

Il MIMS ha raccolto i dati del settore dei trasporti in Italia in molti modi. Per i veicoli pesanti sono stati sfruttati i dati dallo scarico dei cronotachigrafi: strumenti installati a bordo di ogni mezzo. Il tachigrafo è uno strumento che registra costantemente ciò che accade a bordo di una vettura. Lo scarico dati del cronotachigrafo genera un report completo che copre un determinato periodo di tempo. È grazie ai dati che il documento del MIMS presenta le proposte per il futuro dei trasporti e della logistica. Si tratta infatti di un settore cardine dell’economia che in questo periodo storico sta attraversando la sfida della sostenibilità e della pandemia più intensamente di molti altri.

Il dossier si concentra sulle tematiche di mobilità sostenibile, innovazione tecnologica (decarbonizzazione, transizione digitale e sviluppo di veicoli autonomi e connessi), di qualità del lavoro e del rapporto tra Stato e mercato nella realizzazione delle infrastrutture e nella gestione dei servizi offerti.

Trasporto merci: dati e soluzioni

Nel 2019 abbiamo trasportato oltre 580 miliardi di tonnellate di merci per chilometro: un dato molto più grande rispetto alle stime elaborate finora dagli analisti e che ha stupito tutti. L’88% di queste merci viene trasportata via terra su ruote, il 9% per via marina e il 3% su binari. In gran parte infatti le tratte registrate si aggirano come percorrenza sui 300 km: uno spostamento su cui il trasporto ferroviario non risulta competitivo.

L’anno 2021 segna un dato importante per quel che riguarda l’internazionalizzazione dell’economia del Bel Paese, raggiungendo la soglia del 63%. I porti rappresentano la prima modalità di connessione con l’estero, seguiti dalla strada e dalla ferrovia. Gli spostamenti via aria segnano dei volumi di traffico più contenuti, ma questa modalità resta una delle principali per l’export fuori dalla Comunità Europea.

Spostandoci sulla logistica nelle città, causa il notevole aumento nei volumi di spostamento merci dovuti agli e-commerce, occorre che le industrie tengano ben presente la presenza sul territorio dei centri di smistamento e dei magazzini. Il tutto va pensato in ottica green per efficientare impatto ambientale e costi. I progressi dei software che gestiscono la logistica delle spedizioni e reti di distribuzione sempre più integrate sono fondamentali per creare una mobilità più sostenibile.

Spostamento persone: cosa si può fare per la mobilità sostenibile

Quotidianamente entro i confini nazionali si spostano ben 38 milioni di italiani sopra i 12 anni e ognuno di essi fa 2 o 3 tappe: sommando i dati di percorrenza si registrano 1,96 miliardi di km. L’Alta Velocità ferroviaria resta fondamentale nel connettere le principali metropoli, ma oltre il 70% degli spostamenti avviene su distanze inferiori ai 50 km, principalmente su strada e con mezzi privati.

I mezzi degli italiani sono in media più inquinanti e vecchi rispetto a quelli degli altri principali Paesi europei. La quota di mobilità sostenibile non cresce da almeno un ventennio. Per promuovere la mobilità sostenibile vanno attuate misure generali, integrando i servizi di mobilità, compresi quelli non di linea. Dobbiamo migliorare l’offerta del Paese sia in termini di infrastrutture, sia di qualità dei servizi. Per farlo, bisogna aumentare gli investimenti nel settore e lavorare sul rendere più efficienti le società di trasporti.

Infine, si deve promuovere la mobilità sostenibile parlandone, insegnandola, così che i cittadini la preferiscano e la desiderino sempre di più. Guardando al lungo periodo, nel prossimo decennio la domanda di mobilità potrebbe ridursi. Soprattutto nel Mezzogiorno e nelle principali aree metropolitane si prevede una diminuzione della mobilità non legata agli spostamenti lavoro-scuola.

Leggi anche l’articolo: I prestiti ex Inpdap con cessione del quinto: cosa devi sapere